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lunedì 25 aprile 2011

Annie Leibovitz

Annie Leibovitz


Anna-Lou (Annie) Leibovitz (Waterbury, 2 ottobre 1949) è una fotografa statunitense di origini ebraiche.
Ritrattista affermata, Leibovitz ha uno stile caratterizzato dalla stretta collaborazione tra fotografo e modello.
La sua compagna di vita è stata Susan Sontag, fino alla morte della Sontag nel 2004.

Carriera fotografica

La Leibovitz divenne famosa durante i suoi 13 anni passati come fotografa per la rivista Rolling Stone, dal 1970 al 1983. Nel 1975, occupò il ruolo di fotografa della tournee di concerti del gruppo rock dei Rolling Stones. Negli anni 1980 la Leibovitz fotografò delle celebrità per una campagna pubblicitaria internazionale della American Express. Dal 1983 ha lavorato come fotografa ritrattista per Vanity Fair. Nel 1990 viene premiata col Infinity Awards per la Applied photography. Nel 1991 ha tenuto un'esposizione alla National Portrait Gallery. Annie Leibovitz ha inoltre pubblicato cinque libri di sue fotografie, Photographs, Photographs 1970-1990, American Olympians, Women, e American Music. Nel 2008 ha realizzato il calendario Lavazza 2009.

Foto celebri di Annie Leibovitz

  • John Lennon, nudo, che abbraccia Yoko Ono vestita. Scattata nel 1980 la mattina prima della morte di Lennon.
  • Demi Moore, nuda con un abito maschile dipinto sul corpo.
  • Whoopi Goldberg immersa in una vasca da bagno piena di latte, inquadrata dall'alto.
  • Christo, completamente impacchettato, così che chi guarda deve fidarsi del fotografo sul fatto che Christo sia realmente sotto l'imballo.
  • Miley Cyrus l'attrice della sitcom Hannah Montana, ritrae le Cyrus avvolta in un lenzuolo di seta con la schiena scoperta mentre guarda l'obiettivo.
  • Regina Elisabetta II in occasione della sua visita negli Stati Uniti nel 2007.
  • Sting nel deserto, nudo ma coperto di fango per fondersi con lo scenario.

 Bibliografia

     Annie Leibovitz, C'eravamo tanto amate.
Annie Leibovitz è famosa per la sua maniacale precisione, per le estenuanti sedute, per le migliaia di scatti che riempiono la sua camera oscura prima di arrivare ad un risultato che la soddisfi nonchè per le sempre più bizzare richieste nell’approntare le scenografie dei suoi set che non hanno nulla da invidiare ai grandi colossal hollywoodiani. Dai dirigibili ad effetti atmosferici artificiali, da litri e litri di latte in cui fece nuotare Whoopi Goldberg ad animali esotici introvabili, insomma è la costruzione di un teatro degno del Re Sole dove gli attori sono semplici comparse in balia dei suoi momenti di megalomania creativa, ne sa qualcosa il governatore della California Arnold Schwarznegger lasciato per ore a patire il freddo sulle cime nevose dell’Idaho.
Ma Annie Leibovitz non è solo la creatrice di un teatro delle meraviglie in moto perpetuo ma anche una donna che ha messo a nudo la propria intimità e i propri sentimenti più profondi dichiarando solo 3 anni fa di essere stata l’amica e amante di Susan Sontag la grande scrittrice e critica d’arte morta poco tempo fa.
E’ lei stessa a raccontare in Fotografie di una vita la storia del loro incontro avvenuto nel 1989 all’apice delle rispettive carriere. La Sontag l’apostrofò dicendo che Annie era brava ma poteva fare di più e lei invece che prendersela si mise di impegno per migliorare il suo modo di vedere il mondo attraverso la fotografia. Dopo quindici anni di proficui scambi affettivi e intellettuali ad Annie Leibovitz è toccato l’amaro compito di fotografare Susan Sontag sul letto di morte divorata da un cancro.
E sono proprio queste fotografie di momenti unici e solitari che mostrano una Leibovitz che non appartiene al mondo rutilante delle star. Le fotografie che raccontano i grandi dolori e le piccole gioie di una vita, immagini dimenticate in scatole di cartone che si tengono solo per sè stessi, che mostrano il passare del tempo, la nascita di una figlia senza padre o le rughe di anziani genitori curvi nella cucina a cui fanno da contrasto la bellezza eterea di Nicole Kidman e di Scarlett Johansonn.
Pubblico/privato sono messi uno accanto all’altro e a guardare bene queste immagini ci si accorge che mostrano entrambe la stessa verità: la sensibilità di un’artista che nell’ostentare i lati opposti del suo sguardo rivela il proprio mondo interiore fatto di lustrini ma anche di lacrime e carezze leggere.
La fotografia qui si rivela in tutta la sua essenza, in questo album privato che viene reso pubblico, dove si incontrano paesaggi lontani e reportage di guerra, si dimostra che l‘inganno visivo delle immagini sono solo lo specchio della propria vita che viene plasmata dall’occhio di chi guarda il mondo attraverso un obiettivo che spoglia senza mezze misure la realtà che ci circonda.

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